Cosa può provocare il cheratocono

0

In oftalmologia, il cheratocono è una malattia degli occhi che porta ad un assottigliamento e alla protusione verso l’esterno della cornea. È un processo lento e progressivo che inizia solitamente durante l’adolescenza. Il fatto che la cornea assuma una forma di cono comporta un passaggio scorretto dell’input luminoso verso le strutture interne dell’occhio. Non si conoscono ancora le cause che fanno insorgere il cheratocono ma si presume un’origine genetica che porterebbe ad uno squilibrio degli strati delle cornee che inficerebbe sul suo spessore e la resistenza

Il cheratocono può presentarsi associato ad altre patologie come la rinite pigmentosa e la sindrome di Down e può interessare uno soltanto o entrambi gli occhi.

Fra i sintomi più comuni, ma non esclusivi, del cheratocono ci sono: Affaticamento oculare, bruciore agli occhi, cecità notturna, congiuntivite, dolore oculare, fotofobia, lacrimazione, mal di testa, occhi arrossati, opacità corneale, riduzione della vista, visione doppia, visione offuscata.

Il cheatocono può provocare significative alterazioni della vista come l’astigmatismo (definito irregolare perché non si può correggerlo con le lenti). Al cheratocono si associa la miopia e in casi più rari l’ipermetropia.

Il cheratocono richiede un frequente cambio di lenti, è una malattia che progredisce nel tempo e con la sua evoluzione la vista diventa più sfocata e distorta, la sensibilità alla luce e l’irritazione degli occhi aumentano. In alcuni casi il cheratocono porta alla comparsa di edema e cicatrici corneali. Tali cicatrici portano alla perdita dell’omogeneità e della trasparenza della cornea, questo riduce in maniera significativa la vista.

Per diagnosticare il cheratocono viene usata la topografia corneale, la pachimetria (esame con cui si misura lo spessore della cornea) e la microscopia confocale (esame che osserva gli strati della cornea).

Il cheratocono si tratta con il cross-linking corneale, un trattamento ch porta alla creazione di legami tra le fibre collagene stromali. Nei casi più gravi si ricorre al trapianto di cornea.

Share.

Leave A Reply