Intolleranza al lattosio, cosa comporta?

0

Le persone che soffrono di intolleranza al lattosio non riescono a digerire completamente lo zucchero del latte, e ciò causa gonfiore e diarrea dopo l’assunzione di latticini. Leggi l’articolo per sapere come reagire ed evitare i fastidiosi sintomi.

La causa dell’intolleranza al lattosio è la carenza di lattasi, un enzima prodotto nell’intestino; tuttavia, molti riescono a digerire i latticini nonostante i bassi livelli di lattasi. L’enzima, comunque, ha il compito di trasformare lo zucchero del latte in zuccheri semplici (glucosio e galattosio).

I sintomi dell’intolleranza si manifestano solitamente dai 30 minuti alle 2 ore successive al consumo di alimenti aventi lattosio all’interno, e sono: diarrea, crampi addominali, nausea, gas e gonfiore.

La carenza di lattasi porta a far trattenere il lattosio nel colon, senza essere trattato né assorbito, con conseguente interazione dei batteri del colon che poi causano i sintomi già citati. Sono presenti tuttavia varie tipologie di intolleranza al lattosio.

La più comune è quella primaria, e indica che l’individuo produce molta lattasi nella prima fase della sua vita. Nel momento in cui il latte viene sostituito con altro, la produzione si riduce notevolmente e i prodotti lattiero-caseari diventano non digeribili per un adulto.

L’intolleranza al lattosio secondaria riguarda la diminuzione della produzione di lattasi da parte dell’intestino tenue a causa di malattia, intervento o infortunio; la celiachia, la SIBO e la malattia di Crohn sono spesso associati ad essa. Raramente i bambini nascono con intolleranza dalla causa genetica.

I fattori di rischio sono l’età (adulta), l’etnia, la nascita prematura, le patologie dell’intestino tenue e alcuni trattamenti per eliminare il cancro. In caso di sospetti di intolleranza, occorre eseguire il test di tolleranza al lattosio, il test del respiro e quello sull’acidità delle feci.

Non esistono trattamenti che aumentino la produzione di lattasi, ma si consiglia di consumare, regolarmente, una ridotta quantità di latticini e prodotti caseari. Eventualmente, il calcio andrebbe reintrodotto con alimenti quali arance, fagioli, spinaci, broccoli, pane e succhi di frutta.

Un rimedio alternativo è l’assunzione di probiotici tramite yogurt ed integratori, perché combattono i disturbi gastrointestinali.

 

Share.

Leave A Reply