Quando abbiamo una laringite, ce ne accorgiamo facilmente perché la voce diventa rauca, ridotta ad un sussurro o addirittura totalmente afona. Se perdiamo la voce a causa della laringite, le corde non possono vibrare normalmente perchè sono infiammate. Quella che abitualmente si chiama abbassamento di voce o raucedine porta, in gergo medico, il nome di “disfonìa”. Quando invece,la voce sparisce del tutto e non si riesce più a parlare, si definisce il disturbo di “afonìa”.
Di solito sappiamo anche la causa di questa difficoltà: abbiamo un raffreddore, abbiamo fumato troppo, abbiamo cantato a squarciagola alla festa della sera prima o gridato con troppo entusiasmo allo stadio durante la partita di calcio. Tuttavia, vi possono essere anche altre cause, consistenti in una infiammazione della laringe. Se la laringe è cronica, può essere dovuta all’inquinamento atmosferico, ad un irritazione provocata dall’alcool o alla tubercolosi, oppure può anche essere causata anche da un escrescenza delle corde vocali, per esempio, se della voce si fa un uso eccessivo e costante, si possono formare callosità o “noduli dei cantanti” di carattere benigno.
La laringite acuta, di solito migliora se il soggetto evita di parlare per qualche tempo. Se persiste oltre i dieci giorni o è accompagnata da tosse e stato infiammatorio come con sangue o pus, è meglio farsi visitare la gola da un medico, il quale saprà analizzare la situazione con gli strumenti appropriati.
Nel caso della benigna callosità, il prolungato riposo e un impiego più moderato della voce, dovrebbero riportare le corde vocali alla normalità. Se si tratta di tumori maligni, invece, vanno distrutti con la terapia radiante, ma se sono di dimensioni più estese devono essere rimossi con un intervento chirurgico. Nell’operazione note come “laringectomia”, la laringe e le corde vocali vengono asportate e la trachea viene congiunta alla superficie del collo, dove viene praticata un’apertura per la respirazione.
