Il reflusso gastroesofageo: cause e rimedi

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Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che comporta svariate conseguenze più o meno fastidiose. Per definizione, è la risalita dei succhi gastrici ad alto contenuto acido lungo l’esofago, il canale che collega la bocca con lo stomaco, lungo 25-30 cm. Normalmente il passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco è regolato dallo sfintere esofageo inferiore: si tratta di una valvola muscolare che si apre e si chiude, lasciando transitare il cibo, l’eruttazione ed il vomito.

All’interno dello stomaco si avrà la digestione del cibo, grazie al contenuto altamente acido, e infine il passaggio nell’intestino. Dunque, il compito della valvola è quello di impedire la risalita verso l’alto dei succhi acidi presenti nello stomaco. Ma quando questa valvola non ha un funzionamento corretto, si verifica la fuoriuscita e la risalita dei succhi gastrici attraverso l’esofago, provocandone l’irritazione e una serie di conseguenze.

Infatti, le pareti dell’esofago non sono provviste di sistemi di protezione contro l’acido cloridrico prodotto dallo stomaco, e l’irritazione di esse comporta tutti i fastidi più comuni, ovvero, sensazioni di eruttazioni acide, conati di vomito, ma non solo, il senso di bruciore nella posizione retrosternale, dolore durante la deglutizione, e se queste reazioni si verificano abbastanza di frequente, causeranno anche la corrosione dello smalto dei denti, danneggiati dagli acidi gastrici, e quindi anche l’aumento di carie.

Ma quali sono gli altri sintomi connessi al problema di reflusso gastroesofageo? Ecco un elenco:

Rigurgito di acidi gastrici;

Disfagia, ovvero, difficoltà nella deglutizione;

Tosse secca;

Dolore al petto;

Mal di gola;

Bruciore di stomaco che giunge sino alla bocca, causando un gusto amaro.

Infatti, i problemi di reflusso possono causare anche altre complicazioni, che interessano faringe e laringe, poi, anche l’insorgenza di asma o di problemi di respirazione nasale. Faringiti ricorrenti, ovvero, mal di gola si manifestano, infatti, anche a breve distanza di tempo nell’arco della stessa stagione. Effettivamente, dipendono dalla frequenza dei processi infiammatori a carico della mucosa faringea, e dovranno essere curati anche attraverso una terapia antinfiammatoria ed antibiotica.

E’ importante tenere sotto controllo il reflusso gastroesofageo attraverso una serie di accorgimenti, che miglioreranno anche la vostra salute in generale:

Curare l’alimentazione rappresenta il primo passo da compiere, adottando una dieta leggera, caratterizzata da quattro o cinque piccoli pasti quotidiani;

Evitare cibi grassi, insaccati, soffritti, vino bianco, superalcolici, formaggi stagionati, cacao, tè, caffè, agrumi, bibite gassate, pomodoro, menta e il fumo di sigaretta;

Mangiare lentamente, masticare bene il cibo, ciò aiuterà a limitare i rischi di rigurgito;

Evitare, inoltre, farmaci come antinfiammatori non steroidei e alcuni ansiolitici, perché possono essere causa di un aumento dell’acidità gastrica;

Evitare di mettersi supino dopo aver consumato i pasti. Può, inoltre, essere d’aiuto tenere un po’ sollevato il capo durante il sonno;

Altro consiglio riguarda il consumo di latte, prediligere un latte scremato, in quanto, essendo un alimento ricco di grassi, può alla lunga causare problemi di reflusso rallentando la digestione.

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