La ben rinomata afflizione riconosciuta come “comune raffreddore”, non è una malattia specifica, i suoi sintomi possono essere provocati da 200 virus differenti. I medici definiscono il raffreddore come un’infezione localizzata nelle vie respiratorie superiori, che si sviluppa in modo rapido, e che porta ad una congestione nasale e qualche volta irritazione nella gola. Se si iniziano a contare i giorni dal momento in cui appaiono i primi sintomi fino a quando la congestione scompare completamente, si può notare che il tipico raffreddore dura circa 7 giorni, anche se esiste una notevole variabilità da persona a persona e anche da virus a virus.
Tutti noi abbiamo sperimentato gli spiacevoli effetti di un potente raffreddore, con febbre persistente, quando tra l ‘altro perdiamo quasi completamente l’appetito, specie se siamo tormentati anche dal mal di testa o abbiamo lo stomaco in disordine. Nei raffreddori più acuti spesso anche il senso dell’odorato è temporaneamente inibito, così da sopprimere anche il gusto. Qualunque cibo perde sapore e viene rifiutato dal paziente, salvo, forse una tazza fumante di brodo di pollo. Il brodo in questo caso, è ben accetto, anche perché il vapore apre le vie respiratorie bloccate. La interminabile ricerca di rimedi specifici ai fastidi causati dai raffreddori, febbre, mal di gola e tosse ha fatto pensare anche a intrugli stravaganti come,per esempio, le lumache bollite nel decotto d’orzo. I rimedi della medicina popolare russa prevedevano lo sfregamento del torace con grasso di porco, una cura cui veniva attribuita una grande efficacia, mentre, in Inghilterra si preferiva avvolgere la pellicola non conciata di un gatto nero intorno al collo del paziente sofferente di mal di gola.
Al giorno d’oggi, preparati comunemente venduti nelle farmacie alleviano alcuni sintomi del raffreddore, anche se probabilmente, il miglior rimedio è ancora restarsene a riposo, stare a caldo, bere liquidi in gran quantità e mangiare cibi leggeri, facilmente digeribili.
